(Milano, 1968) Nasce in una famiglia in cui la lettura viene considerata un’occupazione dai contorni misteriosi e incomprensibili, appannaggio di gente che con la vita vera – fatta di sacrificio e fatica – non deve averci a che fare. La sua passione per la lettura nasce quindi dal desiderio di essere lasciata in pace dai genitori e in seguito, almeno a tratti, dal mondo.
Si laurea in Psicologia e si dedica al culto della psicoanalisi. Incline alle dipendenze, sceglie il tango argentino come oggetto privilegiato della sua. Madre di due figli, compagna di un compagno, martirizza la sua famiglia con ossessioni sempre mutevoli: dalla passione politica alle riflessioni su Sant’Agostino.
Inquieta a tratti, irascibile la mattina prima della colazione, giunge solo in età matura ad amare la vita con calviniana leggerezza e con lo stesso spirito asseconda le parole che le chiedono di uscire. Scrivere, con calviniana leggerezza di intenti, è per lei un modo di restituire al mondo tutto ciò che dal mondo ha ricevuto.
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