Descrizione
È nei molti interstizi della vita che l’ironia del caso esprime il meglio di sé.
Ci sono vite che hanno sceneggiature straordinarie o assomigliano a film appassionanti, d’avventura, di guerra o d’amore. Ma nessuna, nemmeno la vita più intensa, può vantare un montaggio serrato in tutto il suo scorrere, un ritmo costantemente sostenuto. I momenti più memorabili delle nostre esistenze sono ammortizzati da giornate invisibili, trascorse in mute sale d’aspetto o immobili in code al casello. Tempo vuoto che ci sforziamo vanamente di riempire. È in questi momenti morti, o meglio dormienti, che si annida l’ironia tragicomica del destino. Il destino delle piccole cose, invisibili e letali. Il destino più subdolo, quello con la “d” minuscola.
Un viaggio in traghetto nel mare d’inverno, l’attesa notturna del treno di fronte a un passaggio a livello, una vacanza a fine stagione o una vecchia cassettiera svuotata di ancor più vecchia biancheria, sono solo alcuni di quei luoghi di quiete sospesa in cui germoglia lo humor vacui, il fratello equivoco e strafottente dell’addomesticato horror.
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